CONVERSATION

Caleido intervista Mae Engelgeer

issue #26: inspiration-hunters

Caleido intervista Mae Engelgeer, textile designer e giurata di MM Award 2022. Benvenuti in Caleido, diario d’ispirazione che contiene molte storie: di persone creative, di tendenze, di viaggi, di oggetti. / Leggi qui l’Editor’s letter

Diario di: @maeengelgeer

Ph. Jerome de Lint for Folks
1. Partirei dal claim del suo lavoro: “a world where elegant interplays of signature colours and graphic patterns evolve into sophisticated compositions and textures”. Una frase estremamente espressiva, che lascia poco spazio alle incertezze. In che modo si arriva ad utilizzare i tessuti come mezzo di espressione? In che modo questo modo l’ha fatta innamorare?

Già da bambina toccavo tutto quello che vedevo e che mi sembrava interessante nella composizione o nella tattilità. Lo facevo senza nemmeno accorgermene. Poi al mio liceo c’era un corso sul Tessile sul quale mi sono diplomata in quella giovane età. Credo che sia stato in quel momento che ho capito realmente il mio interesse, ma non avevo ancora idea di cosa avrei fatto in seguito. Studiare moda sembrava essere la direzione giusta. Mentre studiavo moda ho notato che il materiale che creavo, per esempio con il lavoro a maglia, la serigrafia e il lavoro a mano, diventava sempre il protagonista della creazione molto più delle forme. Credo che il tessile sia l’ambito in cui riesco a esprimermi meglio e amo esserne circondata.

VIVID Wall panel | Ph. N/J Studio
2. Una delle sue missioni è quella di traghettare le vecchie tecniche produttive tessili verso una frontiera più moderna. Ci racconta una tecnica, alla quale ha lavorato, che l’ha particolarmente appassionata?

Il primo tappeto che ho disegnato è stato realizzato in Nepal con la tecnica del nodo a mano. Ho richiesto un’asta molto alta, più alta di quella che quell’azienda aveva mai fatto, quindi è stata una vera sfida a sviluppare nuove tecniche per ottenere la sensazione e il tocco che avevo immaginato. In questo caso si tratta sempre di far sì che gli artigiani siano abbastanza aperti ed entusiasti da voler esplorare nuovi modi di fare. Questo è quello che faccio in molti dei miei progetti. Ho un’idea su come dovrebbe essere la produzione e poi studio un modo perchè questa sia fattibile. Poi ne discutiamo insieme e facciamo delle prove. All’interno delle prove possono emergere spunti interessanti. Sono cose a cui non si può pensare mentre si disegna, sono come dei regali, per così dire.

Cleaning process of BLISS yellow for @cc-tapis in their Nepalese atelier
3. Il suo è un mondo fatto di sfumature. Trova un parallelismo tra questo “approccio armonico e soft” e la sua personalità?

Sì, penso che rifletta la mia personalità, dato che disegno dall’intuizione, i miei disegni vengono davvero da chi sono, da ciò che mi piace e da come sogno. Poi mi piace trovare l’equilibrio con i diversi elementi con cui sto lavorando per creare armonia. È a quel punto che un lavoro si può considerare terminato per me.

Mindscape MIMIC rug for @cc_tapis @spotti_milano with @acerbis_design
4. Nel suo lavoro riesce a combinare la sua identità creativa (sempre riconoscibile) con i trend. In che modo avviene il dialogo incessante tra queste due componenti? C’è un processo creativo che segue per realizzare le sue composizioni creative? Ce ne parla?

Direi che questo deriva dalla convinzione di seguire e confidare nella direzione che mi interessa e mi incuriosisce e credere che quella sia la strada giusta da seguire in quel preciso momento. Non passo il tempo a guardare o a cercare tendenze. Penso che questi siano processi che si acquisiscono e penso di aver trovato il modo di collocarli nei miei lavori e di combinarli con la mia firma. La mia firma deriva dal modo in cui prendo le decisioni, penso. Non è una lista che seguo, è semplicemente il mio metodo di creazione.

Room divider at @rademakersgallery
Pink flame HONORÉ coffee table in limited edition of 21 pieces available at @rademakersgallery | Ph. N/J Studio
5. Ci sono altre forme espressive, al di la del suo lavoro come textile designer, che utilizza per esprimere se stessa? Ce le racconta?

Beh, non proprio …. Mi piace ridere molto, che è un’espressione di felicità, naturalmente, e cantare canzoni nella mia mente, che è una cosa più introversa. Quando ero più giovane amavo ballare, ma purtroppo ad un certo punto ho smesso. Oltre al tessile, naturalmente, trovo la mia espressione negli arredamenti di casa, nel modo di vestirmi e nel collezionare gli oggetti che mi suscitano interesse. Tutto non troppo appariscente, ma direi equilibrato.

Detail of BOLD WEAVE _ @rademakersgaller @textielmuseum
ULTIMATE BLISS natural for @cc_tapis
6. Parlando di ispirazione: dove prendono vita le sue creazioni? Ci sono dei rituali creativi che la aiutano a creare?

Mi piace essere in uno spazio in cui mi sento a mio agio, come il mio studio o a casa o anche in viaggio. Ho solo bisogno di sentirmi bene. Magari con un bel caffè o qualcos’altro, un bicchiere di vino ad esempio. Mi ritrovo anche seduta sul pavimento del mio soggiorno per lo più la sera. Su un tappeto, naturalmente, con il mio sketchbook, il computer, la televisione accesa e le luci soffuse. Questo è il momento più calmo della mia giornata, quando i miei figli sono a letto.

studio scenery @maeengelgeer
LAVISH collection big rib sample next to the VIVID panel @textielmuseum | Ph. N/J Studio at @sem_milano
@maeengelgeer desk during the design of the MINDSCAPE collection for @cc_tapis
7. Una delle tematiche più attuali, legate alla moda, e di conseguenza al tessile, riguarda la sostenibilità. In che modo il suo lavoro tiene conto di tale questione?

Beh, trovo questo tema sempre più importante e quando anni fa era solo uno degli aspetti delle opere, ora spesso diventa il più importante nello sviluppo di un progetto. La maggior parte delle cose che faccio non hanno stock, quindi non si creano rimanenze in magazzino. La maggior parte dei pezzi sono di alta qualità e si spera che abbiano una lunga vita. La maggior parte dei tessuti possono essere riciclati in seguito o provengono da filati riciclati. Riassumendo, penso che questo dimostri che stiamo già lavorando tenendo bene in considerazione questo aspetto e una delle domande che farei direttamente quando visito una fabbrica sarebbe: “Lavorate con filati riciclati o avete pezzi avanzati, ritagli con cui possiamo lavorare?” Tutto questo ci indica una nuova direzione e nuovi modi di creare per noi come designer e penso che sia davvero interessante. Siamo solo all’inizio. Sento che oggi siamo molto più aperti e determinati su questo argomento, quindi mi incuriosisce molto pensare a come sarà in futuro.

Graphic woven ERA tablecloth and napkins for the @textielmuseum | Ph. @floorknaapen
Graphic woven ERA tablecloth and napkins for the @textielmuseum | Ph. @floorknaapen
DAZZLING BLUE class panel @rademakersgallery @textielmuseum | Ph. N/J Studio
8. Come giudice di MM Award, che cosa si aspetta? Quali sono gli aspetti dei giovani creativi che più la incuriosiscono?

La prima cosa che mi domando quando vedo un progetto è se riesco a vedere i tratti distintivi, la firma chiara di quel creativo, se riesce a trasmettermi qualcosa di nuovo e fresco, un modo nuovo o diverso di lavorare con i materiali, se mi intriga e se lo trovo esteticamente piacevole.

SCOPE - MINDSCAPE collection @cc_tapis | Ph. @_marinadenisova_ | art @motel409 | @residenzalocation
9. Qual è una domanda che avrebbe sempre voluto le facessero, ma che ancora non le hanno fatto?

Fammi pensare… Una domanda che nessuno mi ha mai fatto è “Cosa saresti potuta diventare se non fossi stata una designer tessile?” Sarei entrata nel mondo delle fragranze, credo. Ho davvero un buon olfatto. Trovo i profumi così importanti per l’atmosfera, così sognanti. Il profumo ha lo stesso ruolo della musica. Può catturare il tempo, può far rivivere i ricordi e crearne di nuovi. Immagina se fossi diventata la creatrice di un grande marchio di profumi! Sarebbe stata una cosa emozionante. Sono certa che lavorerei nello stesso modo in cui sto lavorando ora. Mi farei guidare dall’intuizione.

Bliss Ultimate Big rug @cc_tapis @maeengelgeer | Art Direction by @apartamentostudios | Photo by @piotrniepsuj | Styling by @dimitra_louana_marlanti
10. qual è un oggetto nella sua casa a cui non rinuncerebbe mai? qual è il ricordo legato ad esso? può inviarci una foto scattata da lei?

Si tratta di un set di ciotole di ceramica creato da me, mia figlia e mio marito mentre eravamo in Giappone. L’abbiamo creata noi in un laboratorio a Asahiyaki, Uji. L’argilla è vecchia di 100 anni e ha un colore rosa, grigio e sabbioso senza essere smaltata. È stato molto divertente. Un viaggio speciale che è sempre bello ricordare.

@maeengelgeer
@maeengelgeer

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